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I vini italiani sono protagonisti di un grande rilancio negli ultimi anni ed hanno acquistato una posizione preminente anche in campo internazionale. Il gusto si affina, e così la curiosità e la domanda culturale, ciò che manca è la conoscenza del territorio nei suoi aspetti naturalistici e geologici. La costituzione litologica del substrato roccioso infatti, influenza direttamente i caratteri organolettici del vino. Questo libro, il secondo della serie di tre dedicata ad illustrare in modo semplice la geologia delle aree viticole italiane, riguarda l’Italia meridionale e le grandi isole dove la viticoltura è praticata ininterrottamente da tre millenni e dove si producono ancora oggi vini antichissimi. I vini dei graniti, i vini dei vulcani, i vini dei calcari ed i vini delle argille sono trattati brevemente nella parte introduttiva, prima di passare alla viticoltura ed ai paesaggi vitati. Una profonda rivoluzione economico-culturale è in atto nel meridione dove coesistono coltivazioni tradizionali insieme a nuovi impianti razionali, adatti alla coltivazione meccanizzata. Il contenuto del libro è diviso per regioni, con alcuni inserti su aree di particolare interesse geologico o paesaggistico; 54 schede illustrano l’incredibile varietà dei vini meridionali, in grandissima maggioranza autoctoni, di origine e di distribuzione locale.
Storia e Preistoria del Meridione
Geologia
I vini del granito I vini dei vulcani I vini dei calcari I vini delle argille
Antica e moderna viticoltura nell'Italia meridionale Storie di vini
I vini nel contesto regionale
Campania Schede vini Irpinia Puglia Schede vini Murge Accademia dei Racemi Basilicata Schede vini Calabria Schede vini Sicilia Schede vini Etna Sardegna Schede vini
Campania Schede vini Irpinia
Puglia Schede vini Murge Accademia dei Racemi
Basilicata Schede vini
Calabria Schede vini
Sicilia Schede vini Etna
Sardegna Schede vini
Bibliografia Elenco vini - vitigni Glossario dei termini geologici Scala del tempo geologico
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Cosa è successo intorno al Vesuvio il 24 agosto del 79 d.C.? Pompei rimase sepolta sotto tre metri di pomici che, scagliate in alto sopra il cratere ricaddero al suolo come una nevicata. Subito dopo, un’enorme quantità di cenere investì come un torrido fiume in piena quanto ancora emergeva; sommerse Ercolano che era stata risparmiata dalle pomici, spazzò via gli incauti che non erano fuggiti o li seppellì per sempre nelle cantine dove si erano rifugiati. La cenere sigillò ogni cosa sotto una morbida coltre grigia che lentamente si ricoprì di vegetazione. Gli scavi archeologici hanno spesso cancellato i segni dell’eruzione; rintracciarli nello spazio e nel tempo, sulle pendici del Vesuvio e tra i siti archeologici, è un’esperienza emozionante e un nuovo modo di leggere lo stretto legame tra il vulcano e la vita di uomini e cose.
INTRODUZIONE
1 VESUVIO Le eruzioni antiche L'eruzione di Pompei del 79 d.C. Le eruzioni tra il 79 e il 1631 L'eruzione del 1631 Le eruzioni recenti (1631-1944) L'eruzione del 1944 Escursioni Salita al Vesuvio Le pendici interne del Monte Somma
2 POMPEI Storia di Pompei Storia degli scavi Escursioni Da Porta Marina alla Villa dei Misteri Dai teatri a Porta Nocera
3 ERCOLANO Storia di Ercolano Ercolano al momento dell'eruzione L'eruzione I fuggiaschi di Ercolano Storia degli scavi Escursione Visita agli scavi
4 LE VILLE ROMANE Le ville di Boscoreale Villa Regina Oplonti Le ville di Stabia
Glossario Bibliografia